venerdì 17 gennaio 2014

BRUCE SPRINGSTEEN - HIGH HOPES

DREAM BRUCE DREAM
(SOGNA BRUCE SOGNA)
E NOI SOGNEREMO CON TE

HIGH HOPES (grandi speranze)-
l'ultimo capolavoro di BRUCE SPRINGSTEEN
-Recensione di Michele Righini-

Questo ultimo album di Bruce (“High Hopes”, grandi speranze) è davvero un grande album, forse (per me) il suo migliore, in assoluto. Non è costituito da canzoni nuove, ma da alcune cover e da re-incisioni di brani vecchi mai apparsi negli album di studio di Bruce. L'album è inciso con una band di be 21 elementi
Di seguito potrete leggere la mia recensione, canzone per canzone, di questo ultimo capolavoro di Bruce Springsteen.

LEGENDA STELLETTE :
*****Capolavoro
****1/2 Grande canzone
**** Ottimo
***1/2 Buono

1-High Hopes *****
è un capolavoro, è una cover di una band di Los Angeles (degli anni '90), gli
Havelinas, e il brano è
una cascata di suoni e di energia come poche volte ho sentito. Strumenti elettrici e acustici assieme ad una sezione di fiati si inseguono in un' arrangiamento mozzafiato. La composizione è probabilmente grande in se, ma la produzione e gli arrangiamenti la rendono ancora migliore.



2-Harry's place *****
è un'altro grandissimo pezzo. Un'outtake dall'ottimo “The rising” del 2001, che non sfigura davanti ai brani migliori di quel disco. Canzone grintoso, suonata e cantata alla grande. Gli arrangiamenti superlativi e portati avanti da un basso portentoso e con un assolo riuscitissimo di sax, il tutto a creare un “wall of sound” di “rock futurista”, davvero innovativo e riuscito.
Se tutto il rock del futuro fosse a questo livello non avrei paura a spendere 20 euro per un cd.

3-“American skin” (41 shots).****1/2
E' un brano del 1999, già riproposto dal vivo anche nel doppio e ottimo”Live in N. York city” del 2001, ma mai inciso in studio. La canzone parla dell’assassinio di un immigrato da parte della polizia americana, ucciso proprio con 41 colpi (come da titolo).
In se non sarebbe altro che una buona composizione, ma rifatta con questi nuovi arrangiamenti arriva ad un grande livello, soprattutto nell'assolo magnifico di chitarra di Tom Morello dei Rage Against the Machine. Un rock davvero stellare e sempre “molto innovativo e futurista”.
Bruce crea nuove strade sonore al rock e ci riesce alla grande.

4-“Just like fire would” ****1/2
Ecco la seconda cover, un brano della “punk band” australiana “The Saints”.
E' un'altro gran pezzo, con un hammond in sottofondo. Il brano è pieno di vitalità e di una gioia che sprizza da ogni singola nota. Bruce canta alla grande (come e al solito) e l'arrangiamento è ancora superlativo.

5-Down in the hole ****1/2
E' la seconda outtakes da “The rising” (album del 2001) ed è un'altro grande brano. Questa volta l'energia e la vitalità lasciano spazio alla dolcezza e alla delicatezza di una ballata come solo Bruce, quando è davvero ispirato, sa comporre. Brano davvero romantico, poetico e avvolgente.

6-Heaven's wall ****1/2
Questo è un'outtakes dell'ottimo abum “Wrecking Ball” (2012), l'ultimo album di studio del boss, ed è un'altro grande brano, ispiratissimo. Una ballata rock grintosa come poche, piena di energia e arrangiata alla grande; lo stacco centrale della lancinante chitarra di Tom Morello stende al tappeto e poi ai tamburi e alla batteria si uniscono i violini e i cori gospel, in un brano che è un'unione riuscitissima tra rock e musica afro e l'estasi dell'orecchio e del corpo è presto raggiunta, anche grazie ad un ritornello orecchiabilissimo e di grande effetto (“Raise your hands, raise you hands” canta il boss, circondato da voci femminili, e forse il senso risulterà scontato, ma l'effetto musicale del brano è di grande eccitazione e coinvolgimento).

7-Frankie fell in love ****
E' un'outtake di un'altro ottimo album di Bruce (“Working on a dream” del 2009), ed è' forse il brano più debole dell'album; la composizione è discreta, niente di più, eppure l'arrangiamento vitalissimo (con tanto di violini e chitarra acustica) e la voce ispiratissima di Bruce la portano ad un'ottimo livello. Canzone piacevolissima e festosa, sembra di essere ad una festa di paese e ti immagini le coppie danzare assieme in un ballo scatenato e pieno di gioia per la vita. Davvero bravissimo Bruce!!

8-This is your sword ****
Altro ottimo brano di Springsteen (non so outtakes di quale album), inferiore ai migliori del disco perchè molto meno originale, è infatti una tipica ballata di ispirazione irlandese (con tanto di cornamuse e banjo) però arrangiata e cantata alla grande e pur essendo niente di più che una buona composizione risulta di piacevolissimo ascolto e anche stavolta vincente per la vitalità con cui è eseguita.

10- “Hunter of invisible game” *****
Seconda outtakes dall'ultimo “Wrecking Ball” (2012) e forse anche più bella di qualsiasi canzone apparsa su quell'album. “Hunter of invisible game” è uno dei capolavori assoluti di questa grande album. Canzone di una dolcezza e di un romanticismo infiniti, una composizione come solo Bruce Springsteen sa fare: avvolgente e calda, la melodia si dipana portata avanti dalla tastiera, dagli archi e dai violini e dalla voce ispiratissima di Bruce.

11- The ghost of Tom Joad ****1/2
Unico brano già apparso su un'album di studio del boss, questa canzone era già grande nella versione acustica originale, apparsa sull'album omonimo del 1995, a mio parere non uno dei migliori album di Bruce, ma con dentro alcune grandi canzoni e “Tom Joad” era una di quelle. Questa nuova versione la rende forse anche migliore rispetto alla versione originale.
“The ghost of Tom Joad” è un grido contro la povertà e contro i soprusi del potere sulla povera gente. Grandiosa la ripresa del finale del libro di John Steinbeck, “Furore”, in cui Bruce diventa Tom Joad stesso, che salutando la madre gli dice: “Mamma, ovunque un poliziotto picchia una persona, dovunque un bambino nasce gridando per la fame, dovunque c'è una lotta contro il sangue e l'odio nell'aria, cercami, io ci sarò..Dovunque si combatte per uno spazio di dignità, un lavoro decente e una mano d'aiuto, dovunque qualcuno lotta per essere libero, guarda nei loro occhi e vedrai me”.
Il brano inizia lento con la voce di Bruce e solo un violino ad accompagnarla e già l'inizio è da brividi, poi il brano si sviluppa in un poderoso rock, pieno di anima ed energia e poi la chitarra di Tom Morello si lancia in un'assolo devastante e magnifico.
Bruce riprende un suo vecchio brano e gli dà nuova vita, forse rendendolo stavolta davvero immortale. Unica piccola pecca è l'aver fatto cantare alcune parti del brano a Tom Morello stesso, che non è che faccia schifo come cantante, è discreto, ma se cantava tutta la canzone il boss questo brano era davvero un capolavoro assoluto (anche così resta comunque molto notevole).

12- The Wall ****1/2
Questo grande brano è dedicato a Walter Chicon, leader di una delle prime band (anni 60) del New Jersey, il luogo natale di Bruce. La band capitanata da Chicon si chiamava “Motifs” e il suo leader  morì sotto le armi, durante una battaglia nella guerra del Vietnam.
Bruce, ancora adolescente, era un grande fan di questa band, per la sua carica sexy e ribelle . La canzone è stata scritta dopo che lui e la moglie Patti Scialfa, hanno visitato il “Vietnam Veterans Momorials” a Washington. E Bruce nella canzone infatti canta:
Ora gli uomini che ti hanno messo qui mangiano con le loro famiglie in ricche sale da pranzo/E scuse e perdono non possono trovare spazio su questo muro”.
In presenza del leader dei “Motifs” Bruce percepì per la prima volta quell'aura di mistero della vera rockstar e Bruce dedica questo brano a tutti quelli che avevano tanto da dire ma che furono mandati a sparare e farsi sparare” .
La canzone è veramente bella, questa volta siamo di fronte ad un lento, avvolgente, triste, malinconico, romantico e molto poetico. Bruce canta con grande trasporto con sottofondo le note di un pianoforte, di una fisarmonica e di una chitarra arpeggiata. Il brano finisce con un bellissimo assolo di sassofono. Ed è ancora davvero grande, grande musica.


13- Dream baby dream *****
L'ultimo brano è uno dei capolavori assoluti dell'album ed è una cover di un brano dei “Suicide” dove Bruce stempera tutta la sua bravura interpretativa sopra uno stuolo di archi e violini, il tutto a rendere l'atmosfera della canzone davvero meravigliosa e avvolgente. Bruce canta con un trasporto e un'emozione che ti entrano nel cuore e ti stendono al tappeto e ci “invita a tenere accesa la fiamma, asciugarsi le lacrime e continuare a sognare”.
Bruce Springsteen, a 65 anni suonati, mi ha davvero sorpreso, gli album precedenti erano ottimi “The rising-2001, Working on a dream”-2009 e soprattutto “Wrecking Ball” del 2012, ma questo li supera alla grande.
Questo “High Hopes” è un'album davvero geniale e di grande spessore. A mio parere il migliore dell'intera discografia di Bruce Springsteen perchè qui Bruce ha avuto il coraggio di sperimentare, più che su qualsiasi altro dei suoi album,  unendo strumenti acustici, elettrici ed elettronici in modo davvero magistrale.

Dream Bruce Dream (sogna Bruce sogna) e noi sogneremo con te.




Bruce Springsteen – voce principale, chitarra, armonica, piano, percussioni